Filosofo arabo. Fu uno dei principali commentatori della filosofia aristotelica,
in particolare della dottrina dell'intelletto. È accostabile ad
Averroé nell'ambito della filosofia araba. Il suo metodo critico tendeva
a conciliare i due grandi pensieri dell'antichità, quello platonico e
quello aristotelico. Ebbe numerosi interessi scientifici, dimostrandosi
versatile oltre che nel campo della logica pura anche in matematica, astronomia
(fu un seguace di Tolomeo), fisica e alchimia. Dei suoi molti trattati,
numerabili in qualche centinaio, la quasi totalità è andata
perduta. Resta qualche sua fantasiosa ipotesi, pervenutaci dalla tradizione
medioevale, sull'origine del colore del cielo, sul succedersi delle maree e su
alcuni studi di ottica (Baghda 800 circa - 872 circa).